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Posts Tagged ‘bambini’

Tempo di Natale, tempo di Pigotte.

Si possono realizzare, seguendo lo schema fornito da Unicef, vestendole poi a proprio piacimento,ispirandosi alle bambole etniche di tutto il mondo o alla propria fantasia.

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Dipingere o ricamare il viso.Si consiglia di evitare l’uso di bottoni, spille, fermagli che possono essere inghiottiti dai bambini, ed evitato l’uso di colla o colori tossici.

la bella brasileira

la bella brasileira

 


sotto lo schema

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Alla caccia del leon

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SOL DO SOL

siamo andati alla caccia del Leon… pem pem!

RE
siamo andati alla caccia del Leon… pem pem!

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siamo andati alla caccia (3 v.) del Leon… pem pem!

RIT.
SOL DO SOL (RE)

Rit. Singing ja ja yuppi yuppi ja
singing ja ja yuppi yuppi ja

SOL SOL7 DO LA- SOL RE SOL
singing ja ja yuppi ja ja yuppi ja ja yuppi yuppi ja.

Salpa l’ancora la nave per partir… tu tu!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

Sulla riva son gli amici a salutar… ciao ciao!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

Siamo ormai nella foresta equatorial… brr brr!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

Un leone sta dormendo non lontan… ron ron!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

Se ci vede ci divora in un boccon… ganm gnam!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

Cari amici non facciamolo svegliar… shh shh!

Singing ja ja yuppi yuppi ja…

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Vi ricordate i nostri giochi nei cortili, quando riuscivamo ancora a poter uscire, ad “andare giù” e a ricavarci uno spazio in cui giocare?

Già traffico e cemento incombevano (fate il conto, ho 47 anni…) ma il posto per i bambini c’era ancora, le mamme avevano meno timori e la consuetudine era quella: dopo aver fatto i compiti e se te lo meritavi, “andavi giù”.

mm

“Giù” trovavi gli amici e iniziava il divertimento. Riuscivamo a far durare un nascondino un intero pomeriggio. C’era l’amico più sgamato, che spariva per delle mezz’ore, e quando stavamo per abbandonare il gioco sbucava chissà da dove e ‘liberava tutti’ (ciao Stefano…)

C’era la palla avvelenata, quella prigioniera: mamma mia, dovessi spiegare a mia figlia le regole, non me le ricorderei più.

A volte ci si divideva: ‘maschi’ e ‘femmine’ e si iniziavano giochi diversi.

Di quelli dei maschi so l’indispensabile, perchè anche quando avrei voluto, sono sempre stata allontanata in quanto di un’altra ‘categoria’: ci si teneva molto a mantenere i gruppi divisi quando si iniziavano giochi ‘sessuati’…

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C’erano le figurine,  le cannette (o cerbottana; quella piaceva tanto anche a me!) la bici, il calcio (questo spesso interrotto dal portinaio di turno che sequestrava il pallone e se non stavi bravo te lo bucava) le miccette che  i più coraggiosi si facevano scoppiare tenendole tra le dita ( queste invece mi facevano una fifa!) e le battaglie tra bande.

Noi femmine avevamo una serie di divertimenti di altro tipo: la corda, da saltare da sole o in più bambine; la palla rimbalzata contro il muro accompagnata dalla filastrocca : ‘-oh yes- senza bugés- senza rìe- a un pé- a una man- batti man- batti batti…-‘

…e poi la memoria si ferma!

E che dire del pampano (o settimana) disegnato per terra con un pezzo di mattone? Era indubbiamente una grande prova di equilibrio, nella quale per altro non eccellevo.

E le penitenze?: direfarebaciareletteratestamento...

Un foglio strappato da un quaderno : non lo sapevamo, ma facevamo un origami, e dentro si scrivevano i nomi degli attori e dei cantanti preferiti.

Negli anni 70 iniziavamo a subire l’influenza dei media e le pubblicità sui giornalini sortivano grande effetto.2e3a_17_sbl

Hanno iniziato a girare i pattini a rotelle (le mie amiche privilegiate avevano quelli a scarpetta, io no…), le palline clic-clac che si dice abbiano fatto strage di polsi, e altri ammennicoli di variabile durata e successo.

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Ricordo una piccola palla  fissata ad un cavetto di plastica che finiva con una specie di cerchio per infilare il piede: la si faceva roteare rasente a terra intorno al corpo e si saltava per superare la gamba ‘libera’. si chiamava “palla pallina” e per reclamizzarla avevano persino scomodato Rita Pavone che ci aveva fatto su  una canzoncina.

Poi passato qualche anno, un po’ cresciuti, sono subentrati gli ormoni e le regole del gioco  sono cambiate. I ‘maschi’ sono diventati ‘ragazzi’ e per loro non era più così disonorevole mescolarsi alle ‘femmine’.

Ci scappava persino un giro sul ‘Ciao‘ nuovo di zecca.

Potere della natura…

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